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«Il comparto turistico è essenziale per un Paese come l’Italia e la promozione è fondamentale tanto che in Friuli Venezia Giulia, nell’ultimo anno, abbiamo investito circa 11,3 milioni di euro. Abbiamo lavorato sulla destagionalizzazione e puntato sull’autenticità dei nostri luoghi, sul turismo lento ed esperienziale oltre ad incrementare un’offerta ricettiva di qualità su tutto il territorio. Sono tutti elementi che hanno permesso una crescita record del settore in regione negli ultimi cinque anni e nel 2023 abbiamo superato per la prima volta quota 10 milioni di presenze turistiche. Rispetto al pre-Covid le presenze di turisti in regione sono cresciute del 18% (2024 vs 2019)». A darne conto è stato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, che ha partecipato l’altro giorno al Meeting di Rimini al convegno su “Il turismo è essenziale per l’Italia, ma cosa è essenziale per il turismo?”. Accanto a lui anche Gianluca Caramanna, parlamentare e consigliere del ministero del Turismo, Maria Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi, Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi.
L’assesssore Bini al Meeting di Rimini.
La chiave di questo successo, secondo Bini, risiede nella promozione. «Abbiamo avviato un deciso cambio di passo su questo fronte, a partire dalla scelta di puntare sul claim identitario ‘Io Sono Friuli Venezia Giulia’, che si è già distinto come uno tra i più riconoscibili ed efficaci sul panorama italiano come emerge dal report curato da Demoskopika e riferito al 2023» Secondo l’analisi, circa 1 italiano su 3 dichiara di aver visto o sentito contenuti di comunicazione relativi al Friuli Venezia Giulia.
Per raggiungere questi risultati la Regione Fvg ha puntato sulle qualità del territorio, sull’autenticità, sul turismo lento, esperienziale e su un adeguato sistema dell’accoglienza. «Abbiamo scelto di potenziare l’offerta ricettiva regionale, investendo sugli alberghi diffusi, sulla riqualificazione delle unità abitative adibite ad uso turistico e sulle strutture di qualità», ha aggiunto a margine Bini ricordando l’introduzione, nel 2023, di una linea contributiva innovativa pensata per chi vuole aprire strutture alberghiere almeno a 4 stelle in aree montane, ovvero dove si riscontra la maggiore carenza di offerta ricettiva. «Si trattava – ha aggiunto a margine – di una misura pilota, ma possiamo già parlare di una scommessa vinta: le quattro progettualità ammissibili a finanziamento hanno un valore medio d’investimento privato che supera i 10 milioni di euro ciascuna e provengono dal territorio montano nella sua interezza, insistendo nei Comuni di Tarvisio, Chiusaforte, Sappada e Aviano (Piancavallo). Visto il grande successo dell’iniziativa stiamo valutando l’opportunità di riproporre il bando allargando la platea dei beneficiari, anche oltre l’area montana».
Durante il convegno riminese, Bini ha affrontato, inoltre, il tema della formazione «fondamentale anche nel settore turistico» così come quello delle risorse umane «che mancano in tutti i comparti; credo sia necessario rafforzare la cultura del lavoro nella nostra società», ha concluso l’assessore del Friuli Venezia Giulia.
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In copertina, il Monte Lussari con il celebre Santuario è il simbolo del turismo estivo e invernale nel comprensorio Tarvisiano.